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Domino’s Pizza, il colosso che ha superato Google e Facebook

Febbraio 13, 2018
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Era il 1960 quando Domino’s Pizza, la più celebre catena fast food di pizza degli Stati Uniti insieme a Pizza Hut, fu fondata nel Michigan da Tom Monaghan. Oggi vanta migliaia di ristoranti in oltre 70 paesi del mondo e può definirsi un vero e proprio colosso, ma non è sempre stato così. C'è chi, addirittura, non avrebbe mai scommesso un cent sul suo futuro.

Domino’s Pizza, la storia

Nel 1998 Domino’s Pizza fu venduta alla società di private equity Bain Capital e nel 2004 arrivò la quotazione in Borsa. Poco dopo, però, fu investita da un crollo improvviso probabilmente dovuto anche al cambiare dei gusti dei clienti americani. Da qui, la decisione di reinventare la pizza anche grazie all'arrivo di un nuovo Ceo, Patrick Doyle. È proprio nel 2010, dunque, che il nome comincia a volare sempre più.

Tra i segreti del successo, una nuova ricetta della pizza con un impasto rigorosamente artigianale, salsa di pomodoro meno acidula, mozzarella al posto di formaggio industriale oltre ad appetitose modifiche in tutto il menù, dai contorni al pane, fino ai dessert e l'inserimento di insalate dedicate a chi ama cibi più salutari. A decretare questo successo, anche il servizio di ordinazioni online. E oggi il prezzo delle sue azioni cresce più di giganti come Facebook, Apple e Amazon.

Domino’s Pizza è arrivato in Italia

È nell'ottobre del 2015 che la catena approda nel nostro Paese e sceglie Milano per il debutto. Poco dopo, apre sette locali sempre nella città meneghina e un altro a Bergamo. Proprio di questi giorni, la notizia di ulteriori assunzioni sul territorio lombardo: 50 addetti alla preparazione e vendita pizze e 50 addetti alle consegne, pronte ad unirsi alle 200 persone a oggi già impiegate.

In Italia la catena ha riscosso sin da subito ottimi risultati. Per i clienti, la qualità, l’originalità, la velocità e puntualità nella consegna sono i punti forti che portano a scegliere i loro prodotti. La tecnologia da loro utilizzata, d'altronde, permette di svolgere facilmente online e con pochi click l’ordine, il pagamento, oltre alla possibilità di seguire in tempo reale la propria richiesta e di avere tempi di consegna record. Il sapore? Gli italiani sembrano apprezzare gli ingredienti non più congelati come un tempo. L'offerta food prevede una ventina di pizze tra italiane - Boscaiola, 4 Formaggi, Margherita, Diavola - e proposte più estrose come la pizza Hawaiana, la Bacon&Chicken e la Pepperoni Passion.
Il piano di sviluppo, comunque, non si ferma nello Stivale e l’obiettivo è di ampliare la rete di Domino’s Pizza nel resto d’Italia al più presto.

Il futuro di Domino’s Pizza

A breve, ci sarà un importante cambio al vertice di Domino’s Pizza. Doyle lascerà infatti la società il 30 giugno. Al suo posto arriverà Richard Allison, attualmente presidente di Domino International. Inoltre Russell Weiner, presidente di Domino negli Stati Uniti, diventerà Chief Operating Officer di Domino e President of the Americas. Intanto il sistema basato sul franchising funziona. Oltre il 90% dei vari ristoranti Domino's sono su licenza e e ben il 50% delle vendite arriva dai canali digitali.

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